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La Vita Segreta

by Abiku

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  • Compact Disc (CD) + Digital Album

    Formato Digipack con libretto, spedizione gratuita. Artwork di Roberto Redondi.
    Include anche la versione digitale.

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1.
C’è una guerra civile combattuta sulla strada che porta da questa città a quella parte di noi che custodisce le parole. Stanotte m’infiltrerò oltre le linee nemiche per rubare il materiale che mi permetta di spiegarti la differenza che c’è tra vita invisibile e vita reale, per proteggerti dal male che sta in agguato dietro le persiane. Tu non ti allontanare, io ritornerò.
2.
Sono seduto qui ad aspettarti almeno da due giorni. Non nutro alcuna speranza nella possibilità che tu ritorni. Ho dormito sull’attenti ed ho fatto tanti sogni, di un paio di questi ricordo biglietti con scritto: “Non preoccuparti di chiamarmi, di scrivermi o lasciarmi. Tanto moriremo tutti. Ed a chi vuoi che importi, tra cinquecento anni, della storia inutile di due fantasmi? La la la la”. Così ho aspettato l’autobus per cercare di distrarmi e a bordo c’erano solo uomini con delle voragini al posto degli occhi. Così ho pensato di chiamarti con l’intenzione di rifarmi, perché alla fine dei conti i sogni restano solo sogni. “Sposami domani. Lasciamo perdere. Tanto moriremo tutti. Ed a chi vuoi che importi, tra cinquemila anni, dei litigi futili di due ectoplasmi? La la la la”. A chi vuoi che importi? Interessa solo a me, interessa solo me e te.
3.
Mi chiedo cosa ci sarà mai nella testa dei genitori quando aspettano le tre nel parcheggio fuori dalla discoteca in cui vi hanno accompagnato qualche ora fa. Mi chiedo cosa ci sarà mai tra le file di ombrelloni. “Quando hai finito di piangere mi passeresti gli occhiali?” Io non capisco più niente del mondo fuori. Io vivo solo dentro di me, dove non crescono fiori. Ma noi lasceremo la città: ti porterò in America. Dammi una mano, Pakistan. La la la la. Mi chiedo cosa farete mai quando la connessione vi abbandonerà: vi sentirete male, vi toccherà parlare e voi non lo saprete fare stando alla registrazione ambientale. Stiamo viaggiando in business class verso una crisi d’identità. Dammi una mano, Pakistan. La la la la. Proprio fino alla fine ti vorrei con me.
4.
“Farei qualsiasi cosa pur di lasciare la città. Perché mi manca qualcosa che non si può trovare qua”. Se solo avessi parlato così, io avrei potuto chiederti di restare. Poi arrendendomi all’evidenza ti avrei lasciato andare, tanto qui non succede mai niente, qui non succede mai niente. Terremoto dove sei? Tromba d’aria dove sei? Napalm dove sei? “Qual è il suo vero lavoro? Ma quand’è che crescerà?” Qui suonare la chitarra è un crimine, Via Saffi here we come! Vorrei finirla di parlare di te e ricominciare a parlare con te, ma i desideri hanno il limite di non considerare il fatto che qui non succede mai niente, qui non succede mai niente. Carabina dove sei? Barricata dove sei? Lanciafiamme dove sei? Bombardiere dove sei? Agente Arancio dove sei? Bomba atomica dove sei? Luca dove sei? Luca, dove sei?
5.
Sommergibile 03:59
Il fiume ha rotto gli argini da sedici ore ormai. Il fiume ha rotto gli argini e io non sarò mai come mi vedono gli occhi tuoi. Non sarò mai come mi vedono gli occhi tuoi: così aperti che non giudicano niente, così grandi da potere contenere tutta quanta la città. Il fiume ha rotto gli argini da sedici ore ormai. La voce del telegiornale conferma che non sarò mai come mi vedono gli occhi tuoi. Non sarò mai come mi vedono gli occhi tuoi: così grandi da potere contenere tutta quanta la città e così aperti che non giudicano niente, ma proiettano la tua vita segreta in diretta dentro i miei.
6.
Riportatemi indietro, riportatemi nella mi città. Qui non ci so più vivere. E ogni volta che la vedo questa strada mi ricorda la mia età e tutto ciò che ho dimenticato di fare. Come andare a prendere il giornale o sparare un bengala mirando verso il mare. Non sono mai riuscito a presentarmi ai fantasmi della casa accanto. La notte quando vengono a bussarmi alla finestra io guardo altrove e penso ad altro. Generalmente penso a te. Questo non dovrebbe farti ridere. La la la la. Una storia d’amore che bypassi i filtri della società. È un lavoro di precisione. Ci hanno imbottiti di microspie, ci hanno ascoltati parlare, siamo finiti in trappola come la lepre e il cinghiale. Dovrei farmi insegnare a levitare e ad attraversare i muri penetrando il materiale. Non sono mai riuscito a presentarmi ai fantasmi della casa accanto. La notte mi vorrebbero parlare, ma io fingo di dormire e non li guardo. Se avessi più coraggio chiederei: «Di che reggimento siete?» Non sono mai riuscito a presentarmi ai fantasmi della casa accanto. La notte quando vengono a bussarmi alla finestra io guardo altrove e penso ad altro. Generalmente penso a te. Questo non dovrebbe farti ridere. La la la.
7.
Fonteblanda 01:57
Oggi e ieri sono stati giorni pieni di vento e tu sai che la tramontana va di tre in tre. Così com’è stato per ogni altro istante che hai passato qui sai esattamente quello che succederà domani. E questo tratto dell’Aurelia non mi è mai sembrato così lungo. Quando guidavo con te mi sommergevi di parole ed influenzavi il tempo. Influenzavi il tempo. La la la la la.
8.
Parsec 03:44
La nave “Stella Libera” arriverà stanotte. Darò in pegno il mio computer per avere un biglietto e cinque sigarette. Ché tanto non mi serve a niente. Tanto non mi serve a niente. Quando partirò potrò abbandonare la depressione sulla superficie del “Mare della Tranquillità”. Da troppo tempo non vedo passare la cometa che porta il tuo nome. La notte odora di cherosene, il motore stride. Ciò che conta è partire, perché così non si vive. Quando partirò potrò abbandonare la depressione sulla superficie del “Mare della Tranquillità”. Ché ci sono troppe stelle su cui non ho ancora messo piede. Troppe stelle su cui non ho ancora messo piede.
9.
10.
Otto Ore 05:31
L’altro giorno mi ha rincorso per la strada. È più di un mese che mi segue ovunque vada. Sono stato all’ospedale ed anche dalla polizia, ma a loro non importa che viva o muoia o che me ne vada via. Mi spiava nella metropolitana, nascosto dentro la borsa di una donna sudamericana. L’ho trovato nelle case di quelli come me, che per l’ufficio occupazione sono quelli che non sanno vivere. E finché non gli darete tutto il tempo e l’energia abbandonate ogni speranza che vi faccia andare via. Potete correre per un milione di chilometri, ma vi raggiungerà. È il prezzo che si paga per diventare parte della società. Stamattina mi ha risposto al cellulare, sebbene fosse con te che avevo chiesto di parlare. Ho trovato un suo messaggio dentro alla segreteria, diceva: «Non puoi vivere mangiando sogni e camminando sotto braccio a una bugia». E finché non gli darete ciò che più vi mancherà provate pure a nascondervi o a lasciare la città. Oppure a correre per un milione di chilometri, o vi raggiungerà. È il prezzo che si paga per diventare parte della società. Se non l’hai già sperimentato prima o poi succederà. Io spero che tu lo riesca a sopportare, ma io, per esempio, ero già molto stanco prima di iniziare.
11.
Ho perso tanto tempo e non me lo so perdonare, che se me lo risarcissero non troverei un minuto da modificare. La cosa più irragionevole è inseguire qualcosa che appare e scompare. Potrebbe capirlo soltanto tuo padre, che un tempo viaggiava per mare. Se al cimitero delle imbarcazioni il vento arriverà, ci troverai anche la mia: la chiglia squarciata dalle avversità, ma la bandiera che sventola ha viaggiato con me, lungo le rotte della vita segreta. Vivetela voi la vita concreta, vi lascio la nausea. Tesoro non lo so chi l’abbia scattata la fotografia che continuo a vedere. E non basta chiudere gli occhi per riuscire a riposare, perché i sogni che faccio sono dei film. Il protagonista è costretto a scappare. Se metti la tua mano sulla mia stanotte sognerò di prendere un treno fino oltre il confine. E ogni crisi si stabilizzerà. Così farà anche la mia. Potrà combattere ma non vincerà, perché ho una strategia: rimani con me, manda in esilio la malinconia. La vita è facile se sei con me. Non andare via.
12.
La vita è facile se sei con me. Non andare via.

about

«Il titolo “La Vita Segreta” mi è venuto in mente tanto tempo fa quando non avevo in mano che poche canzoni allo stadio embrionale. Ho scritto il materiale per il disco inseguendo questo concetto. Il risultato è qualcosa di quasi diametralmente opposto rispetto al tipo di scrittura presente in “Technicolor”. Se sul nostro primo disco a farla da padrone sono canzoni scritte dal punto di vista di qualcun altro, in questo nuovo ho tentato di tirare fuori concetti e tematiche intime e alcuni testi sono davvero personali.
Ci sono tante canzoni che parlano di immigrazione/emigrazione (fughe dalla provincia e viaggi interplanetari), ricordi, sogni e allucinazioni paranoidi.
Edoardo ha registrato e prodotto tutto il materiale e questo ci ha conferito il controllo completo sul suono. Sebbene nel disco coesistano tanti stili musicali siamo dell’idea che il risultato abbia una sua forte identità. Siamo molto soddisfatti».

(Giacomo Amaddii Barbagli)

credits

released October 6, 2014

Testi: Giacomo Amaddii Barbagli.
Musica: Giacomo Amaddii Barbagli / Abiku.


Gli Abiku sono:
Giacomo Amaddii Barbagli: voce, chitarra acustica, chitarre elettriche, percussioni.
Virna Angelini: basso, cori, percussioni.

Stefano Campagna: batteria, percussioni.

Edoardo Lenzi: pianoforte, sintetizzatori, mellotron, rhodes, glockenspiel, toy piano, cori, percussioni.
Lorenzo Falomi: chitarra elettrica in “Otto Ore” e “(Dammi Una Mano) Pakistan”, cori in “Parsec”.

Con la partecipazione di Alessandro Fusi alle chitarre elettriche de “I Fantasmi della Casa Accanto”.


Registrato da Edoardo Lenzi presso “Podere San Mamiliano”.
Assistenti: Giacomo Amaddii Barbagli, Virna Angelini, Stefano Campagna.
Arrangiato da Edoardo Lenzi.

Missato da Edoardo Lenzi.

Mastering a cura di Giovanni Versari presso “La Maestà Mastering”.
Prodotto da Abiku.

Artwork e progetto grafico di Roberto Redondi.
Foto libretto di Fabio Bruni.


Si ringraziano: Fabio Bruni, David Barbagli, Alessandro Fusi, Ester Sirito, Davide Rolleri, Marco Masoli, Simone Castello, Roberto Redondi, Lucio Corsi, Mario Salanitro, Francesco Lecci, Francesco Setti, Stefano Zaccherotti, Samuel Righi, Alessandro De Tora, Riccardo Innocenti, Marco Cusano, Samuele Magnani, Giulia Petrucci, Francesco Bisetti, Nicola Bartolini, Gneo Pompeo, Tommaso Cardelli, Tommaso Carosi e Andrea Poggiali.

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Abiku Grosseto, Italy

Gli Abiku sono Giacomo Amaddii Barbagli, Virna Angelini, Edoardo Lenzi e Stefano Campagna. Nascono a Grosseto alla fine dell'estate duemilanove e hanno all'attivo tre Ep. Il 19 Dicembre è uscito il loro primo disco, Technicolor.

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